Percorrendo la città…

Percorsi, luoghi e scorci di Milano, ogni punto di vista è prezioso.
Ecco alcuni percorsi di milanesi e non…

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Largo Cairoli MM1 (visione da lontano Castello Sforzesco, non particolarmente significativa per me, perché ormai conosco da tempo e non rientra tra le visioni personali più suggestive di Milano.)
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Via San Giovanni sul muro.
Chiesa s. Maria della consolazione: legame affettivo legato a ricordi personali. La prima volta che vi sono passato davanti ho desiderato visitarla, cosa che ho fatto la 2a o 3a volta che ci sono passato; struttura esterna non particolarmente significativa dal punto di vista architettonico ma mi ha incuriosito proprio per il suo essere anonima e raccolta.  Teatro Dal Verme: struttura moderna, non troppo appariscente, mai stata degna di particolare nota per me. Incuriosito dai manifesti di scena la prima volta che ci sono passato davanti.
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Corso Magenta.
Chiesa S. Maurizio. Ricordo di averla visitata durante gita al liceo, ma poi non mi ci sono più soffermato, tranne quando ho potuto vedere l’edificio dall’alto da un edificio antistante: suggestivo panorama.
Civico museo archeologico (visitato, luogo interessante).
In generale bei palazzi lungo il corso, mi sono soffermato spesso a guardarli.
Fermato spesso davanti al Teatro Litta in attesa del semaforo verde. La struttura ha sempre avuto impalcature e quindi mai soffermato. vi è però tra il teatro e un altro edificio un piccolo squarcio di un cortile interno sul quale mi sono soffermato spesso (tipico cortile con fontana circondato da verde. soffermato anche su androne ottagonale in palazzo di corso Magenta frequentato per conoscenze/ negozio che ne consente accesso al pubblico, cfr visione Chiesa S. Maurizio.)
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Via S. Agnese.
Frequentata perché sede dell’Università cattolica. Sicuramente edificio noto per attività culturali, non so se sia edificio storico o meno, se lo è non è ben conservato.
Attraversando la strada tra Magenta/Sant’Agnese, mi è capitato di girare lo sguardo verso largo Enzo Tortora per osservare l’edificio oggi occupato da un hotel perché architettonicamente gradevole.

S.

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https://maps.google.it/maps?q=Milano+google+maps&ll=45.451939,9.202584&spn=0.001528,0.008256&hnear=Milano,+Lombardia&gl=it&t=m&layer=c&cbll=45.451939,9.202583&panoid=yzxODX5daAlRfKwB53mdYA&cbp=11,19.92,,0,-12.87&z=18

Andando verso un negozio di percussioni, circa quattro anni fa, sono passato da Porta Romana ed ho notato i due palazzi nella foto sopra riportata. Sono quasi gemelli per lo stile e trovo che siano davvero ben realizzati, anche se la mia ignoranza verso l’architettura mi impedisce di identificarli nella storia.

Purtroppo, a parer mio, Milano è stata rovinata da pessimi architetti ed una crescita demografica mal gestita, e non è raro che m’imbatta in palazzi molto belli lasciati alla deriva, coi marmi neri ed i portoni imbrattati, mentre sono circondati da case stile popolare dagli intonachi sollevati e colorate in modo disomogeneo. Personalmente, avendo visitato sia altre città Italiane, sia capitali estere, dove le nuove costruzioni venivano/vengono rese parte dell’architettura circostante, l’opinione che ho verso la città di Milano è decisamente scarsa, nonostante sia ricca di patrimoni artistici. Oggettivamente la considero brutta perché così appare, non perché lo è.

A.

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Il mio percorso preferito a Milano è quello che da casa mia (via Lorenzo di Credi) mi porta a piazza Cordusio con il tram numero 16.

La prima cosa che si nota è il teatro nazionale ristrutturato da poco ed è sempre piacevole leggere quali sono i prossimi spettacoli ed in particolari occasioni sono organizzate delle performance inerenti allo spettacolo in corso.

Dopo si attraversa tutto Corso Vercelli e la cosa che noto di più sono i negozi e anche i bei palazzi curati che si trovano in questa via.

In seguito si passa su Corso Magenta che invece è piena di palazzi storici che però non saprei collocare in un periodo storico preciso. A un certo punto ci si ferma proprio davanti alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove è costudito, nel refettorio adiacente, il cenacolo vinciano. Questa è la cosa che preferisco di questo percorso poiché mi soffermo a guardare tutte le particolarità architettoniche della chiesa e non mi capacito come siano state realizzate. La trovo molto suggestiva ed interessante. Stimola la mia curiosità e la mia fantasia.

Superata la chiesa, ci si addentra sempre di più nel cuore della città in strade strette e piene di bei palazzi anche se li trovo un po’ sporchi per via dello smog e via via più cupi. Infine si arriva alla fermata, dove solitamente scendo di piazza Cordusio da dove si scorge un pezzo del duomo. Mi piace molto questa prospettiva ed inoltre si ha una bella vista anche sul castello sforzesco. Qui finisce il mio percorso.

G.

teatro nazionale
Teatro Nazionale
santa maria delle grazie
Santa Maria della Grazie
piazza cordusio
Piazza Cordusio

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Piazza Duomo di Milano, via Mazzini angolo via Albricci

Passeggiando per le vie limitrofe al Duomo, mi imbatto in un ammasso di mattoni apparentemente antico recintato ma senza un evidente significato.

Curiosando vicino alla struttura mi accorgo che vi è un ingresso che porta ad un livello interrato. Poteva sembrare quasi uno spartitraffico ed invece si trattava dei resti di un antico santuario situato in un avvallamento della città che col tempo e l’urbanizzazione era stato “sepolto” dal progresso. È stato particolarmente piacevole essere stupidi da un antico ammasso di mattoni spartitraffico. Dedicare pochi minuti alla scoperta di un angolo nascosto mi ha lasciato addosso una piacevole sensazione , quasi intima, una relazione riservata tra me e il luogo isolato e sconosciuto ai molti.

M.

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percorso: M1==> da sesto fs a porta venezia
piedi ==> passando per il parco e uscendo in via Palestro

http://goo.gl/maps/S8nYG

Passando in via Palestro vicino al parco di porta Venezia, si può trovare un cancello grigio con un cartello con gli orari di apertura e chiusura, che a vederlo così la prima cosa che viene in mente è “sarà il solito parchetto con 4 panchinette”, ma se si oltrepassa il cancello…

Sembra di essere in presenza del giorno e della notte nello stesso momento. In una giornata primaverile da una parte si può vedere il retro di una villa (Villa Reale Comunale) splendida con un prato verde e coloratissimo dalla presenza di molti fiori e completamente illuminato dal sole, dall’altra parte invece un boschetto con un laghetto e ponticelli nella penombra dei rami, ma la cosa che mi ha colpito di più di questo posto è che addentrandosi si può trovare una specie di chiosco o gazebo in pietra…e solo guardandolo ti catapulta in un’altra epoca…nonostante la penombra si respira un’aria romantica sognatrice serena tranquilla.

C.

gazebo giardini villa reale
Gazebo all’interno del giardino della villa reale

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Partendo da Cairoli, si percorre via San Giovanni sul Muro si passa davanti alla storica (e snobbissima) pasticceria Marchesi. Da qui si imbocca via Santa Maria alla Porta, che si snoda all’interno della Vecchia Milano, tra vicoli e case d’epoca (uno per tutti il palazzo Borromeo, nell’omonima piazza).

Proseguendo su via San Maurilio, seguendo un percorso che inella pausa pranzo settimanale è affollato di impiegati, si sbuca direttamente su via Torino (altezza Fnac).

Svoltando a sinistra incontriamo il tempio civico di San Sebastiano, edificio a pianta rotonda eretto a San Sebastiano per aver liberato la città dalla Peste (come si legge sulla targa).

Poco più avanti sulla destra, seminascosta all’interno di un cancello, ecco la chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Piccola ma accogliente, non appare d’impatto particolarmente rilevante. E’ solo avvicinandosi all’altare che si nota come lo spazio dietro l’altare sia solo dipinto, con un effetto prospettico stupefacente.

S.

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Il mio percorso parte da Loreto, che ha una sua importanza storica per quanto avvenne subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, oggi teatro di reclutamento di lavoro in nero in cantiere più volte apparso nei giornali. Proseguendo si entra in Corso Buenos Aires, famosa zona di shopping di Milano piena di negozi e che da un senso di economia e movimento alla città. A questo punto si è arrivati ai bastioni di Porta Venezia, che mi hanno colpito per via della loro imponenza con un senso di protezione per la città, come se volessero in qualche modo, “proteggere”  la zona del centro città dalle quelle più periferiche. Percorso Corso Venezia si arriva a San Babila che spesso viene usato come punto di ritrovo tra giovani che decidono di fare una passeggiata in centro, quindi ha acquistato nel tempo un senso di punto di riferimento per le passeggiate in centro città. Corso Vittorio Emanuele congiunge due zone importanti: il punto di riferimento per giovani (San Babila) e il Duomo, meta di turismo internazionale. Infatti arrivati in Piazza Duomo ci si accorge della multi etnicità della città di Milano che da emozioni artistiche a tutte le popolazioni. Il centro è principalmente visitato da turisti asiatici che divertono un po’ tutti con il loro fare le foto a qualsiasi cosa si muova. Per arrivare in parco Sempione meta del mio viaggio attraverso sempre di Via Dante, questa strada è spesso teatro di mostre fotografiche all’aperto riguardanti i più svariati argomenti, ad ogni istallazione di immagine viene aggiunta una bandiera a lato sempre di una nazione differente a sottolineare lo spirito comunitario multietnico.

A questo punto siamo arrivati in Piazza Cairoli dove vi è una struttura imponente il Castello Sforzesco di fronte al quale vi è una fontana che di estate regala ai cittadini spettacoli acquatici durante la giornata. Entrando nel castello per arrivare al parco si osserva una pavimentazione “a sassolini” spesso fastidiosi ma che danno un aspetto medioevo al castello che viene sempre apprezzato da turisti e a cittadini. A questo punto siamo arrivati al Parco Sempione, meta di molti pic-nic nel periodo primaverile ed in quello estivo. Girando la struttura ci si accorge dell’esistenza di una platea appartenente ad un teatrino antico a cielo aperto dove quotidianamente si riunisce la popolazione Africana, e non, a suonare strumenti tipici della loro terra, come bonghi e percussioni, allestendo un teatrino sempre apprezzato dai visitatori del parco che spesso di fermano ad assistere allo spettacolo.

C.

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Uno dei miei percorsi preferiti risale ad una passeggiata primaverile\estiva fatta da Corso Buenos Aires, passando per il parco di Palestro, ed andando verso San Babila; m’è piaciuto particolarmente lo stile dei palazzi, nella fattispecie Villa Invernizzi, che regala ai passanti lo spettacolo di poter ammirare decine di fenicotteri rosa, appollaiati nel meraviglioso giardino antistante la villa.

L.

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Era una calda mattina di Giugno. Ero andato dal mio dentista in via Larga (dietro piazza Missori) per un controllo di routine.

Uscito dallo studio medico, non so ancora per quale ragione, ho attraversato tutta la piazza Missori e ho imboccato una piccola e stretta via pedonale: via Zebedia. L’ ho percorsa tutta e sono sbucato in un luogo davvero molto suggestivo ed insolito per la città di Milano. Sto parlando della piazza Sant’ Alessandro. E’ un luogo veramente particolare perché non passano le macchine e conserva ancora i palazzi semplici e lineari della vecchia milano. Sul lato di destra si erge una maestosa chiesa barocca: la chiesa di Sant’ Alessandro in Zebedia per l’ appunto. Può sembrare un po’ strano, ma quello che mi ha colpito di più non è stato un particolare preciso di qualche casa o della chiesa, bensì la piazza nel suo insieme. E’ un luogo dove si respira una sezione di quiete, tranquillità, dove per un istante puoi cogliere ancora le dimensioni a misura d’ uomo della grande e trafficata metropoli di Milano. Mi è sembrato anche di poter vedere con i miei occhi quello che potevano osservare le persone che giravano per Milano almeno quattro secoli fa!

F.

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Il professore relatore che mi ha accompagnato nella stesura della tesi universitaria riceve gli studenti a casa propria in via Ruffini per dare indicazioni e seguire la tesi.

Ecco che cosa mi ha colpita la prima volta che mi sono recata a casa sua.

– Esco dalla metro conciliazione,

– giro a dx e percorro la via boccaccio: sono rimasta molto colpita dall’eleganza e dalla signorilità del quartiere: tutto molto ordinato, belle facciate con balconi decorati, citofoni giallo oro, alcune volte un bel portiere che saluta tutte le persone che passano, portoni grandi di legno, la maggior parte aperti che permettono di scorgere i bei giardini con alberi e fiori.

– giro a dx in via ruffini ed ecco che vedo in fondo alla via la facciata della Chiesa Santa Maria delle Grazie. Facciata a capanna di mattoni rossi in stile rinascimentale che spezza con il grigio dei palazzi della via. Bella ed signorile anch’essa come il quartiere. Trovo l’abitazione del professore, mi giro verso la piazza e mi fermo qualche minuto ad ammirare ancora la facciata e la vita nella piazza (una scolaresca che “ascolta” una guida, una vecchina e uno straniero che chiedono l’elemosina davanti all’ingresso della Chiesa, ragazzi giovani o adulti seduti sulle panchine o per terra che osservano o chiacchierano tra loro, gente che frettolosamente attraversa la piazza immersa nei propri pensieri, un cane che abbaia a qualche piccione che ha osato avvicinarsi,…). Guardo l’orologio, è tardi e citofono al professore.

A.

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https://goo.gl/maps/aOYmE

Il percorso rappresenta la prima passeggiata che ho fatto a Milano circa 4 anni fa.  Mi ero trasferito da poco e non conoscevo ancora bene la zona in cui ormai abito da allora e alla quale mi sento molto legato. Fino a quel momento avevo apprezzato solamente la Milano metropoli e non avevo idea che proprio a due passi da casa potessi avere l’enorme Parco Lambro. Ricordo di averlo esplorato avidamente percorrendone tutti i sentieri (il percorso su google è un po’ approssimativo) e ne sono rimasto fortemente affascinato. Da quel giorno sono diventato un assiduo frequentatore del parco, principalmente nella stagione estiva: corse mattutine, pic-nic domenicali e sedute di studio(non molto produttive in quanto si finisce sempre ad appisolarsi sul prato). Lo reputo un importante patrimonio per la Città e non penso di essere il solo visto l’elevato numero di Milanesi che ho sempre trovato.

G.

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Uno dei miei percorsi preferiti è quello che facevo per andare a lezione quando studiavo a Brera. Partivo da piazza Lanza, dove c’è il Teatro Piccolo, con davanti una grande scultura di Arnaldo Pomodoro. Giravo in via Tivoli, passando davanti a un paio di gioiellerie e a un negozio di cosmetici. Attraversavo via mercato, lasciando sulla sinistra corso Garibaldi e mi infilavo in via Fiori Chiari. La prima volta che l’ho percorsa mi è sembrato di entrare in un’altra città: è una vietta stretta, con la pavimentazione a ciottoli (si dice così?) e i palazzi d’epoca. Percorrendola si incontrano bar e ristoranti, gallerie d’arte e negozi di arredamento decisamente bizzarri, il tutto il pochi metri. È sempre piena di vita, con gli studenti seduti sui gradini ai lati, i venditori di borse e altri personaggi decisamente pittoreschi: aspiranti pittori e musicisti, venditori di talismani e di “rarità” trovate chissà dove. I palazzi hanno tanti balconcini, mi sono sempre immaginata quanto sarebbe bello vivere lì, ma allo stesso tempo non posso evitare di pensare a quanto sia costoso avere una casa in una via del genere. Ha un’atmosfera che mi piace tantissimo, un mix di retrò, di fashion, di arte, di bizzarria e di curiosità. Anche alla sera è una via bellissima da percorrere, in estate perché piena di vita, grazie ai locali presenti, in inverno perché addobbata e luccicante.

E.

via fiori chiari
Via fiori chiari
brera
Via brera all’angolo con via fiori chiari

 

 

 

 

 

 

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OGNI VOLTA CHE MI RECO A MILANO IN AUTO NON NOTO NULLA PERCHE’ PERCORRO PRINCIPALMENTE TANGENZIALI ED INOLTRE GUIDANDO NON E’ POSSIBILE ESSERE MOLTO ATTENTI A CIO’ CHE CI CIRCONDA. QUANDO MI MUOVO INVECE A PIEDI E METROPOLITANA AMO MOLTO RECARMI NELLA ZONA DEL CENTRO SAN BABILA, GALLERIA E QUASI MAI MANCO DI ENTRARE AL DUOMO, NON TANTO PERCHE’ CRISTIANA MA PERCHE’ E’ A MIO AVVISO “IL SIMBOLO DI MILANO” E LA SUA ARCHITETTURA MI E’ SEMPRE PIACIUTA.

STARE DENTRO IL DUOMO MI FA SENTIRE COME OVATTATA, PICCOLA DI FRONTE ALLA GRANDEZZA E, SE NON VISITATO NEI PERIODI DI FESTA, IL SILENZIO CREA UN’ATMOSFERA PARTICOLARE CHE SICURAMENTE INVITA A PENSARE E, PER CHI CREDE, SICURAMENTE INVITA A PREGARE.

B.

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Il mio percorso va da via alzaia trento/via milano alla stazione di porta genova, lungo la pista ciclabile che costeggia il naviglio grande. Percorrendo la strada in direzione porta genova mi capitava spesso di fermarmi alla chiesa di s. cristoforo…nei mesi caldi sedermi e riposare dopo una corsa era per me diventato quasi un obbligo. Ricordo anni fa che la posizione della chiesa e gli alberi davanti all’ingresso fornivano un’ombra perfetta. Sedendomi li ho iniziato a notare quella piccola chiesa in quel particolare scorcio milanese. Davvero bella…a volte tornavo li solo per leggere un libro…anche il piccolo ponte che permetteva di attraversare il naviglio completava il tutto dandomi l’impressione di essere in un quadro. Non so perché ma non sono mai entrato in quella chiesa…ho sempre rimandato pensando che tutto li sarebbe rimasto fermo per sempre…una mattina di circa tre anni fa trovo gli alberi sostituiti con dei nuovi più piccoli che non danno ombra…che perdita.

S.

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Stavo passeggiando per le vie di Milano in cerca di un ristorante. Arrivavo da Porta Venezia. Uscita dalla metro mi sono addentrata nella via parallela di Corso Buenos Aires (non ricordo il nome della via, ma già addentrarmi in quella vietta mi piace tantissimo, il traffico di Corso Buenos Aires quasi si annulla e mi sembra di essere in un’altra zona) e camminando con il naso all’insù mi sono trovata in via Molpigni davanti ad un palazzo meraviglioso. Ho scoperto poi essere Casa Galimberti. Bellissima, colorata e raffinata. Intorno alle finestre ha dei dipinti composti da tante piastrelle. Sinceramente non avevo notato subito fosse un mosaico. Mi è piaciuto e mi ha colpito molto anche per questo particolare. Di palazzi con le facciate dipinte ne ho visti ancora ma ricoperto di piastrelline non mi era mai capitato. È sempre piacevole passeggiare e scoprire “opere d’arte” inaspettate. Ero già passata in quella via, probabilmente stando sul marciapiede dalla stessa parte del palazzo o di sera al buio. Non so! So che quella è stata la prima volta che ho visto quel palazzo e da quel giorno quando passo in quella via sorrido, mi colora un po’ la giornata!

V.

palazzo galimberti
Palazzo Galimberti

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Il percorso in realtà si è svolto in macchina ma lo sguardo ha catturato lo stesso alcuni particolari di zone a me familiari della città.

Dai Giardini Pubblici di via Mario Pagano, si arriva a via Canova e Melzi D’Eril che incorniciano la zona di Corso Sempione per poi costeggiare l’Arena Civica di Milano. I Bastioni di Porta Nuova infine portano a Piazza della Repubblica fino ad arrivare in Piazza Duca D’Aosta dove si trovano la Stazione Centrale e di fronte a lei, sul lato sinistro della Piazza il grattacielo Pirelli e inoltre la meno conosciuta Torre Galfa. Quest’ultima è vuota e fatiscente ma occupa buona parte quell’area piena di strutture architettoniche di rilievo.

La Stazione Centrale invece è un altro simbolo di Milano ed è piena di particolare affascinanti.

Il memoriale della Shoah non è molto visibile ed è ancora poco indicizzato. Precisamente si trova nel piano interrato del binario 21, dove centinaia di ebrei venivano caricati su vagoni bestiame diretti ai campi di concentramento e di sterminio. E’ l’unico luogo del genere rimasto intatto in Europa

All’interno della struttura rimasta praticamente intatta ci sono anche l’auditorium, la biblioteca e una struttura contemporanea a forma tronco-conica  di raccolta e meditazione chiamata “Luogo di Riflessione“.

G.

PERCORSO

http://it.wikipedia.org/wiki/Arena_Civica

http://it.wikipedia.org/wiki/Grattacielo_Pirelli

http://it.wikipedia.org/wiki/Torre_Galfa

http://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_di_Milano_Centrale

http://it.wikipedia.org/wiki/Memoriale_della_Shoah

http://www.memorialeshoah.it/italiano/chisiamo.html

arena civica
Arena Civica di Milano
pirelli e torre galfa
Torre galfa, Grattacielo pirelli, Stazione centrale di Milano
piazza duca d'aosta
Piazza Duca D’Aosta, Stazione Centrale, Milano